lunedì 3 gennaio 2011

Come aiutare qualcuno che si droga?

Generalmente, chi ha accanto una persona cara che usa droghe è ben disposto ad aiutarla a sconfiggere la dipendenza. Quasi sempre però, per mancanza di conoscenza specifica, non sa come fare. Non conosce la tossicodipendenza ed i suoi sforzi per far stare meglio il tossicodipendente o per aiutarlo a liberarsi dalle droghe, molto spesso non hanno successo. Di conseguenza, il desiderio di aiuto e la speranza si affievoliscono. Il problema appare insolubile e anche le migliori intenzioni diventano spesso un fallimento. L'autore umanitario L. Ron Hubbard, definisce "fallimento" come l'incapacità di controllare e portare a buon fine ciò che è stato intrapreso, dopo avere iniziato ad occuparsene. Ad esempio, prendiamo un fratello che decide di aiutare la propria sorella tossicodipendente. Parla con lei, le chiede di smettere, le promette che farà qualsiasi cosa per aiutarla a ricrearsi una vita. La sorella è d'accordo e gli promette che non userà più droghe. Lui le crede e si sente bene per essere riuscito ad aiutarla a superare il problema. La sera dopo, lei non rientra in casa all'ora concordata. Addirittura non si fa viva per tutta la notte. Quando torna a casa, il mattino dopo, il fratello capisce - da come si muove e si comporta - che lei ha usato droghe solo guardandola in viso. Si arrabbia ed il suo fallimento nell'aiutare sua sorella lo addolora più dell’infedeltà della sorella alla promessa fatta. Ogni qualvolta accade un episodio del genere, lui perde ulteriormente la speranza di poterla aiutare a risolvere la tossicodipendenza. Pensa di non essere più in grado di aiutarla ed arriverà al punto di non far più nulla, vivendo tutto questo come un fallimento. Guardare qualcuno che ami mentre si uccide lentamente con le droghe o con l’alcool e sentirsi incapace d’aiutarlo, è - il più delle volte - un'esperienza traumatica, dolorosa, emotivamente devastante.

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